Lascia che sia...

Stamattina prima di me, si sono svegliati i miei pensieri. Ne sentivo i passi...

Fanno sempre così. Si impongono, vogliono a tutti i costi essere scelti, vogliono attraversarmi, vogliono sempre qualcosa, ed ecco che, strategicamente gli sorrido così li spiazzo, o almeno un po'.

Il mio andamento comunque ha il passo lento al mattino, di scattante ho il desiderio del caffè, il posizionamento delle tazzine, le antenne. Ho delle antenne cosmiche sempre connesse. Ho anche un grande portale che mi salva, mi protegge, mi lancia in uno spaziotempo che io stessa ho desiderato innumerevoli volte.

Al risveglio di solito, l'unica cosa che faccio, oltre a guardare il nulla (il tutto), è scrivere. Scrivo prendendo frammenti dall'entroterra della mia persona (tutta intera).

E stamattina è venuta fuori questa serie di pensieri in fila:


Lascia che sia

di Fabia Muscariello


Sono il momento presente (proiettato nel futuro).

Voglio perdermi tra le conchiglie sulla riva.

Lasciare che sia.

Vivo a metà tra cielo e mare.

Mi nutro di quei colori, di quei profumi...

e non mi accontento della superficie.

Delle cose amo la profondità.



E stamattina ho scelto un "disco" che nel passato ho ascoltato tanto, in loop (perché io le canzoni le ascolto sempre almeno tre volte, una non mi basta...)




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