Ti mando un bacio

E stasera sono ritornata di nuovo adolescente (capita spesso ultimamente), ho riascoltato una canzone che mi dipinge da un tempo indefinito.

Io sono nata con la gioia nel cuore, sono nata in estate e di domenica (mia madre me lo ricorda spesso, come a dire, sei nata con la calma addosso, con la lentezza), ho vissuto il mare da sempre, sono fatta di inchiostro salino non a caso. Non credo che possa vivere lontana dal mare, ma soprattutto non credo sia possibile che io possa vivere lontana da questo mio mare. Mio, tuo, suo, nostro...

E dunque oltre al mare e alla gioia, in me esiste anche un'alta componente di nostalgia. Quando ero bambina e mio papà doveva partire per un imbarco, gli nascondevo la valigia. Vivevo un dolore profondo, qualcosa che quando sei bambino te lo spiegano in mille modi ma tu la vivi sempre con le spine sotto pelle. Ti fa male. Ti fa male e basta. Io non capivo bene il tempo che passava, i bambini non hanno questa percezione, allora prendevo una bottiglia piena di biglie di vetro e le mettevo una al giorno per sapere quanti giorni stavano passando. Poi vabbè perdevo il conto. Mio padre faceva imbarchi abbastanza lunghi, e anche le mie attese lo erano, le mie insofferenze. Giocavo, andavo a scuola, sembrava che non mi mancasse nulla. E invece no. Mi mancava mio padre e mi mancava immensamente. E così sono cresciuta. Guardando il mare, soffiando sulle ferite, portando sempre dentro di me il dolce ricordo di qualcuno che ti ama ma non può essere lì con te come vorresti. Ricordo che ascoltava spesso le canzoni degli Stadio, quando ero ragazzina, davano in radio "Chiedi chi erano i Beatles", poi negli anni a venire, avevo più o meno 17 anni, uscì una canzone che mi ricordava quella sensazione di chi ti pensa, di chi vorrebbe essere con te, di chi sa come puoi sentirti, che vorrebbe abbracciarti e lo fa con un bacio nel vento. La canzone è "Ti mando un bacio" ed è stata nelle mie orecchie in loop, per ore ed ore, almeno finché si scaricavano le pile del wolkman. Immaginavo un amore, questa volta l'amore di qualcuno che esisteva da qualche parte, che cercava la sua anima gemella ma non riusciva a trovarla e nel frattempo le aveva scritto e dedicato questa canzone.

Dunque sta sera risentirla mi ha fatto un grande effetto. Per un attimo mi si è fermato il respiro. Per un attimo sono tornata indietro. Indietro a quando andavo in giro col motorino, quando con 50 mila lire eri ricco, arrivavi al mare per guardare il tramonto ed eri ancora più ricco. L'aria di mare, la poesia, la malinconia e l'amore raccontano chi sono. E credo che esistono persone in grado di coglierlo senza spiegazioni. In poco ti scovano tutto quello che credevi di tenere nascosto, chiuso, sopito. E con la naturalezza e la dolcezza di chi sa come si ama, timidamente (ma con potenza) illuminano il tuo cammino.





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