Il mio giardino sull’infinito – Palazzo Guarinelli, Gaeta Medievale
Ho vissuto la mia infanzia a contatto con una delle zone più simboliche e affascinanti (per me): Gaeta. Esattamente Gaeta Medievale.
Mia nonna materna abitava in Via Ladislao, una stradina antica che profuma di pietra, sale e memorie. Nella stessa via viveva anche suo fratello, colonnello dell’esercito, che si divideva tra Gaeta e Roma. Da bambina, mi divertivo a sbirciare il molo di Santa Maria con il suo binocolo militare: riuscivo già a scorgerlo piuttosto bene da casa sua.
Quel binocolo era uno dei miei giochi preferiti, insieme a tutta la cancelleria che il colonnello mi regalava: penne, gomme, matite, fogli a volontà. Sapeva che amavo scrivere fin da allora. E la colla Coccoina, con quell’inconfondibile profumo di mandorla, faceva parte del mio piccolo tesoro.
Ma tra tutti i ricordi legati a Gaeta, ce n’è uno che mi rimane inciso nel cuore: il giardino del Palazzo Guarinelli.
Non sono mai entrata nel palazzo, ma nel giardino sì. Ci lavorava il padre di un mio amico d’infanzia e, quando poteva, mi permetteva di entrare. Io non vedevo l’ora.
Quel giardino mi sembrava enorme. Era il più bello e il più grande che avessi mai visto. Ma il vero incanto non erano solo gli alberi o i fiori. Era l’affacciata.
C’è una ringhiera in ferro battuto, sottile e discreta, da cui si apre una vista mozzafiato su una parte del golfo di Gaeta che guarda verso l’isola del Circeo, o almeno così credo. È in una posizione altissima, costruito su una scogliera.
Ricordo ancora la sensazione del vento fortissimo che mi investiva non appena mi sporgevo. I capelli mi si muovevano così tanto da sembrare Medusa, e finivo sempre per legarli. E lì, ferma davanti a quell’immensità azzurra, il mio sguardo si perdeva. Era talmente bello da mozzarmi il respiro, da farmi venire le lacrime agli occhi.
Mi dicevo, allora, che un giorno ci sarei tornata. Ancora oggi me lo ripeto.
Il Palazzo Guarinelli, costruito nell’Ottocento da Giacomo Guarinelli, architetto militare borbonico, è un edificio dal fascino particolare. Con la sua facciata neoclassica e la scritta “GUARINELLI” scolpita sul lato marino, si distingue tra i vicoli medievali. E il suo giardino pensile, sospeso tra cielo e mare, è il luogo dove pietra, vento e orizzonte si fondono in un unico respiro.
Per me, resta il mio giardino sull’infinito. Il luogo dove, da bambina, ho imparato che il mondo è più grande di quanto riesca a contenerlo lo sguardo. E che alcuni posti, anche se li lasci, restano sempre dentro di te.
E tu mi hai preso per mano
mi hai confusa coi sorrisi
mi hai messa davanti a te,
davanti al mare, in giro nello spazio e nel tempo
con un fluire che mi risuona dentro e sa di memoria antica
che mi costringe dolcemente a specchiarmi,
(ri) trovandoci...
(Eccolo il mio giardino sull'infinito)
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