Attivare la protezione, sentirsi al sicuro

La gioia nel cuore (due in uno e uno per due) anima l'orchestra,

ci fa ballare sotto la luna, sfiorare le stelle, ci dirige verso il mare a sentire l'infinito.


La mattina è partita così. Con la tazzina posizionata, la preghiera che attiva protezione. E a tal proposito voglio condividere con voi un testo tratto da un insegnamento buddista molto affascinante: lo Shoten Zenshin.


Cos'è lo Shoten Zenshin?

Nel buddismo di Nichiren, Shoten Zenshin indica le forze protettive della vita.

Non sono esseri magici esterni che compaiono per caso, ma funzioni che esistono già dentro di noi: sentimenti positivi, come gratitudine, benevolenza, gentilezza.

Quando le attiviamo (ad esempio recitando il daimoku o vivendo con spirito positivo), queste forze si riflettono all’esterno, attirando persone, situazioni e aiuti che ci proteggono e sostengono.

Ogni giorno, nella preghiera mattutina, ci impegniamo a essere noi stessi protezione per gli altri: agire con coraggio, gentilezza e responsabilità verso il bene comune.

Più coltiviamo questa bontà interiore, più creiamo attorno a noi un “campo magnetico di felicità” che ispira anche gli altri a fare del bene.

In questo modo, si genera un circolo virtuoso di protezione reciproca e si contribuisce a un mondo più armonioso.

Ci sono tre frasi di questo insegnamento che mi hanno colpita profondamente:

  1. «Gli shoten zenshin si trasformano in uomini e donne per assistere il praticante del Sutra del Loto.»
  2. «Ciò che sentiamo si risveglia nel cuore dell’altra persona e diventa protezione reciproca.»
  3. «La bontà interiore attrae altra bontà e crea un campo magnetico di felicità.»


La percezione di sé è fondamentale. Più si toglie giudizio, più ci si allinea al fluire delle cose, al panta rei, più si attivano forze protettive che possono manifestarsi come parole, dinamiche, persone.

Immaginate di passeggiare e improvvisamente inciampare (io sono campionessa olimpionica ad esempio 😅). Sentite una mano che vi tiene, che vi sorregge, poi, dopo qualche secondo, vi rendete conto che, oltre a non esservi rotti l'osso del collo, qualcuno vi ha protetto da una caduta. Dopo vi verrà spontaneo ringraziare. Magari potrete decidere di continuare la vostra passeggiata indisturbati.

Oppure vi fermate a guardarvi negli occhi.





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